Ortona ha bisogno di uno scatto d’orgoglio per evitare la perdita di finanziamenti importanti

Ortona ha bisogno di uno scatto d’orgoglio per evitare la perdita di finanziamenti importanti

Economia locale

di Gianluca Coletti

La Comunità ortonese, colpita dalla grave emergenza sanitaria, economica e sociale dovuta alla pandemia da Covid-19, non ha voglia di assistere a polemiche sterili e pretestuose.

Di certo, però, dopo l’emergenza la Città di Ortona ha bisogno di uno scatto d’orgoglio per impedire la perdita di finanziamenti e ritardi nella realizzazione di opere strategiche frutto del lavoro della precedente Amministrazione comunale e di chi nel passato ha rappresentato Ortona nelle istituzioni provinciali, regionali e nazionali.

È assolutamente necessario recuperare il finanziamento per completare la bretella A14 – Porto di Ortona, i cui lavori sono iniziati nel 2007, realizzati per l’80% e ormai fermi dal 2009, da quando a guidare la Provincia di Chieti sono stati altri che, probabilmente, non hanno avuto molto a cuore gli interessi del comprensorio ortonese.

A tal proposito sarebbe interessante approfondire le cause dei ritardi e del blocco dei lavori, nonché le modalità dell’utilizzo del finanziamento iniziale di 10 milioni di euro. Nei giorni scorsi l’Assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo, nel commentare la revoca del finanziamento di due milioni di euro destinati alla Provincia di Chieti per il completamento dell’opera, ha parlato di una rimodulazione delle previsioni di spesa previste nel Masterplan, facendo intendere che la somma potrebbe essere recuperata in seguito.

Proprio la rimodulazione del Masterplan deve essere monitorata con attenzione.

Il Masterplan è stato approvato dalla Giunta Regionale presieduta da Luciano d’Alfonso, seconda per interventi sulla Città di Ortona solo alla Giunta Regionale all’epoca di Nino Pace, periodo in cui la Regione Abruzzo ha fatto il massimo per la Città di Ortona dal 1970 ad oggi, con importanti investimenti per oltre 70 milioni di euro ai valori attuali tra cui, solo per citarne i principali, la realizzazione delle nuove banchine di riva e del molo nord del Porto di Ortona, il recupero del Quartiere San Giuseppe e la realizzazione delle infrastrutture della zona industriale.

Il Masterplan, frutto di un accordo tra Stato e Regione Abruzzo nel 2016, al cui tavolo di lavoro ha partecipato Tommaso Coletti in qualità di Consigliere Provinciale di Chieti e di Consigliere Comunale di Ortona, prevede altri 40,5 milioni di euro per il dragaggio e il prolungamento del molo sud del Porto di Ortona. Il progetto e la gestione dei fondi sono stati affidati all’ARAP, l’Azienda Regionale delle Attività Produttive istituita nel 2011 dalla Giunta Chiodi per riordinare i consorzi industriali, che ha ricompreso tutte le aree industriali abruzzesi con la sola esclusione di quella del Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Chieti – Pescara, tra cui anche l’area industriale di Ortona che è così rimasta fuori dall’ARAP.

L’ARAP ha iniziato l’iter per attuare l’intervento previsto nel Masterplan sul Porto di Ortona, ma si trova ancora nella fase di scelta del soggetto che dovrà realizzare il progetto definitivo/esecutivo. Successivamente si dovrà indire la gara di appalto per la realizzazione delle infrastrutture. È necessario vigilare sulla rimodulazione del programma di investimenti del Masterplan per evitare che l’attuale Giunta Regionale possa destinare altrove le risorse necessarie per completare le opere del Porto di Ortona.

L’Amministrazione comunale dovrebbe vigilare su questo procedimento, a difesa delle ragioni della Città di Ortona e del suo comprensorio. La rimodulazione del Masterplan è anche l’occasione per recuperare la somma necessaria per completare la bretella A14-Porto di Ortona, sollecitando la Provincia di Chieti ad adottare, nel frattempo, gli atti necessari per la ripresa dei lavori. L’Amministrazione comunale dovrebbe attivarsi anche per far iniziare i lavori di escavazione dei fondali del porto.

Oggi più che mai bisogna dare risposte concrete ai tanti problemi che affliggono famiglie, professionisti e imprese ortonesi. Non si può rinunciare al completamento di infrastrutture strategiche per il benessere sociale e lo sviluppo economico della Città di Ortona.

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