Il nuovo Piano Sociale riconosce il lavoro della passata amministrazione ma taglia i servizi alla scuola

Il nuovo Piano Sociale riconosce il lavoro della passata amministrazione ma taglia i servizi alla scuola

Qualità sociale

Nella seduta del 23 settembre scorso il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo Piano Sociale per gli anni 2017 e 2018. Analizzando le attività previste nei vari ambiti, emerge un quadro drammatico di riduzione dei servizi soprattutto alla scuola e di scelte che pregiudicheranno la qualità delle prestazioni, nonché il futuro degli stessi operatori, oltre ad escludere completamente le associazioni dalla gestione dei servizi.

“Il nuovo piano sociale – dichiarano Francesca Licenziato e Gianluca Coletti di Ortona Popolare – riconosce pienamente il lavoro svolto dalla precedente amministrazione dal 2012 al 2014, e ripreso poi nel 2016, ma, contestualmente, contiene previsioni che preoccupano il mondo della scuola, i co.co.co. del Comune e le associazioni”.

“Il nuovo piano si basa esclusivamente sulle attività da noi messe in campo negli anni scorsi – continuano Francesca Licenziato e Gianluca Coletti – quali punti di eccellenza da cui ripartire per i prossimi anni. In particolare, sono considerati servizi fondamentali per la comunità il polo per l’infanzia 0/6 e i servizi educativi per l’infanzia e i minori, i progetti Home Care Premium, P.I.P.P.I. (Programma di Intervento Per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), il Servizio di intermediazione lavorativa del portale ANPAL, il Centro Diurno Anziani, la Consulta del Volontariato, il Caffè Alzheimer, il Centro Antiviolenza, il progetto «Cittadini Insieme», i progetti europei MINT, Help Care e APT, con la prosecuzione nel progetto Giovani verso Europa 2020, e tanti altri ancora. Oltre al riconoscimento delle precedenti attività, diventate ormai modello di riferimento per le politiche sociali nella nostra Regione grazie alla professionalità dell’Ufficio di Piano e di coloro che svolgono le varie attività nei servizi, registriamo purtroppo delle gravi criticità frutto di approssimazione e mediocrità politico-amministrativa. Ci riferiamo al mancato rispetto del piano sociale regionale, della legge quadro sul sociale e del recente codice del terzo settore in merito ad esempio alla scelta di non prevedere attività di co-progettazione con le associazioni del volontariato da inserire nelle varie azioni dello stesso piano sociale, nella scelta della modalità di gestione di quasi tutti i servizi mediante appalto ad imprese private, con il tentativo illegittimo di smantellare l’Ufficio di Piano e le connesse difficoltà nel garantire servizi di qualità, non potendo peraltro inserire clausole sociali di salvaguardia per i co.co.co. che in questi anni hanno garantito servizi eccellenti alla comunità. Infine, davvero scellerata appare la riduzione dei fondi per servizi importanti, come ad esempio quelli a favore delle scuole”.

“Negli ultimi anni – concludono Francesca Licenziato e Gianluca Coletti – i servizi educativi sono diventati un’eccellenza a livello nazionale, eppure non comprendiamo le ragioni che hanno portato l’Amministrazione Comunale a dimezzare i fondi per le attività nelle scuole. Ci sembra davvero assurdo e lontano dagli interessi della comunità pregiudicare servizi importanti come l’orientamento per i ragazzi, lo sportello psico-pedagogico di ascolto a sostegno dei docenti, degli alunni e delle famiglie, i laboratori di prevenzione della dispersione scolastica e di contrasto al disagio e alla devianza dei ragazzi, solo per citare i casi più clamorosi di tagli effettuati. Come sempre siamo a disposizione per qualsiasi confronto pubblico su questo e su qualsiasi altro argomento che riguarda gli interessi della comunità ortonese”.

Nelle prossime settimane Ortona Popolare organizzerà un incontro pubblico con la cittadinanza proprio per illustrare il nuovo Piano Sociale Distrettuale dell’ADS n. 10 Ortonese e le sue criticità.

 

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