Dare a Cesare…quello che è di Cesare

Dare a Cesare…quello che è di Cesare

Comunità

Un impegno civico che va perdendo nel tempo sempre più le sue ragioni fondanti di Nando Marinucci

Che i tributi alle istituzioni si devono pagare è chiaro sin dall’antichità. Dalle maniere forti a quelle più moderne e civilmente persuasive, tutti conosco i sistemi di riscossione, tutti sanno che non si scherza con quanto è dovuto a Cesare. Non è dato interloquire più di tanto, se è giusto o meno, sul quanto ognuno di noi deve contribuire all’entrata tributaria, figuriamoci se si volesse discutere sul quanto è dovuto dagli altri. Ci rimane, dunque, solo qualche piccolo spazio per spunti di varia critica, che
si riesce ancora a muovere verso i gestori della riscossione e soprattutto verso i suoi decisori politici ed amministrativi.

Rimane facile, in un momento come quello che viviamo, inveire contro questo o quel politico corrotto, contro questo e quel funzionario concusso, contro ogni forma di malgoverno. La cronaca giornaliera non ne può più. Ad ogni santo giorno, un rispettivo reato per una devozione uguale e contraria ai dettati d’etica e morale cristiana. Un quadro miserabile davvero quello che si riesce a disegnare dei piccoli meandri oscuri della pubblica amministrazione, anche e soprattutto quella più vicina dei Comuni.

Pagare il tributo per paura più che per dovere comunque rimane la caratteristica principale dello stato d’animo del contribuente. Nonostante tutto gli evasori persistono ancora. Sistemi ce ne sono per scovarli e ne verrebbero fuori a schiere, se solo si utilizzassero tutti gli strumenti in dotazione ad ogni organismo istituzionale. Facile intuire la gratificazione che ne verrebbe fuori per tutti. Recuperare entrate, individuare evasori, ripartire la spesa, ripristinare principi d’etica e morale confacenti ad una vera comunità civile. Questa è la società a cui ambire e non quella difettosa degli evasori ai quali si aggiungerebbero perfino quelli d’istituzione.

Sarebbe davvero incredibile, disarmante, se non squallido se risultasse vera la notizia che fra gli evasori di tributi comunali della nostra piccola città costiera di Ortona ci fossero addirittura consiglieri ed assessori comunali. Accertamento con documentazioni e verifiche; questa è la strada da percorrere per ogni dubbio o eventuale supposto. Comunque resta vivo l’aspetto inquietante di un impegno civico che va perdendo nel tempo sempre più le sue ragioni fondanti. Non ci sono più parole.

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